Le nuove caldaie per la termoregolazione previste dalla legge: tutti i vantaggi
Indubbiamente l’esser entrati a far parte dell’Unione Europea ha avuto numerosi vantaggi sotto il punto di vista amministrativo; molti aspetti che richiederebbero la mobilitazione degli enti Italiani, infatti, sono ora demandati ad autorità europee alleggerendo la burocrazia che tanto affligge il paese. Fra le varie decisioni intraprese vi è il divieto di commercializzare caldaie e gas che non sfruttino la tecnologia a condensazione a partire dal 26 settembre del 2015. La direttiva europea atta alla regolamentazione di tale distribuzione è la 2005/32/CE detta anche Eco-Design, la quale prevede numerosi cambiamenti sotto ogni punto di vista con l’obiettivo di rendere l’intero territorio europeo più green e diminuendo l’impatto ambientale dovuto ai consumi. La stessa direttiva che dal 2019 prevede la sostituzione di tutte le tecnologie di illuminazione con il LED.
Cos’è la caldaia a condensazione
Tralasciando la vecchia tecnologia a camera aperta che può ancora essere installata (nel caso non fosse possibile la predisposizione per un nuovo impianto), le attuali caldaie sfruttano una tecnica chiamata “a camera stagna”. All’apertura del rubinetto per l’acqua calda, la caldaia si attiva aspirando aria dall’esterno. Questa è necessaria per avviare la combustione. A questo punto il bruciatore si accende elettronicamente (una fiamma molto estesa) proprio al di sotto di uno scambiatore di calore, parte principale del dispositivo; questo prevede il passaggio di un tubo a serpentina attraverso delle lamelle metalliche che favoriscono lo scambio termico fra aria calda e acqua fredda; I vapori bollenti dati dalla combustione del gas vengono forzati all’esterno dell’abitazione; il tutto avviene in una camera chiusa ermeticamente.
L’efficienza è molto bassa, poiché gran parte del calore generato viene immediatamente disperso nell’ambiente. Nelle caldaie a condensazione, invece, la caldaia non funziona diversamente da una tradizionale con la differenza che i gas di scarico bollenti (fra i 200 gradi e i 250 gradi centigradi) vengono recuperati e forzati nuovamente ad attraversare lo scambiatore di calore primario. A questo punto attraversano un secondo scambiatore utile a preriscaldare l’acqua fredda in arrivo dall’impianto idraulico e i vapori cedono molta più energia termica all’acqua piuttosto che disperdersi nell’aria. Questo crea condensa che viene scaricata.
Vantaggi e classi energetiche
L’installazione di una caldaia a condensazione (che non richiede nessun impianto aggiuntivo) prevede un costo che parte dai 500 euro fino ai 700 euro per le versioni più piccole, ossia 24 kW e possono arrivare anche a oltre 4000 euro in caso di versioni più grosse e sofisticate. Questa, tuttavia, è una spesa che si effettua una volta soltanto, mentre il risparmio energetico è costante nel tempo e prevede un abbattimento dei costi in bolletta fino al 30% rispetto a una caldaia tradizionale. La classe di efficienza energetica, invece, è divisa in efficienza sanitaria ed efficienza su riscaldamento. Considerata la tecnologia è difficile trovare prodotti che non siano già in classe A, anche se possono arrivare a classe G. Anche una piccola caldaia a condensazione da 600 euro dispone di efficienze tali da essere già in classe A per entrambe le modalità.
Cosa prevede la legge e incentivi
Dal 2015 vige il divieto di produrre e commercializzare caldaie tradizionali. Le scorte di magazzino possono essere ancora vendute ma terminate tali rimanenze è obbligatorio passare alla tecnologia a condensazione. Grazie agli ecoincentivi, tuttavia, in caso di sostituzione di un vecchio impianto si possono detrarre il 50% non solo della caldaia in sé ma di tutto l’intervento. Incentivo che si estende anche a una nuova installazione arrivando al 65% di spese detraibili. Per maggiori informazioni sull’obbligo delle caldaie a condensazione consulta: https://assistenzacaldaiearoma.info/.