Mantenimento figlio maggiorenne: quando sussiste l’obbligo genitoriale e qual è il ruolo di un avvocato

Mantenimento figlio maggiorenne: quando sussiste l’obbligo genitoriale e qual è il ruolo di un avvocato

Il mantenimento del figlio maggiorenne che non ha ancora raggiunto l’indipendenza economica è un tema centrale nel diritto di famiglia italiano. Sebbene un figlio possa aver superato la maggiore età, egli continua ad avere il diritto al mantenimento da parte di uno o entrambi i genitori in presenza di certe condizioni, come stabilito dalla giurisprudenza. In questo articolo scopriamo quali sono, quali prove devono essere fornite e da chi affinché il figlio maggiorenne ottenga o mantenga il mantenimento.

Obbligo di mantenimento del figlio maggiorenne e onere della prova

A livello legale, secondo la Corte di Cassazione, l’obbligo di mantenimento del figlio maggiorenne da parte dei genitori persiste solo se:

  • il figlio sta proseguendo un percorso di studi con impegno per giungere al suo completamento nei tempi oggettivamente necessari e richiesti e non oltre ed è in grado di dimostrare il suo effettivo impegno: questa condizione è sufficiente per giustificare il mantenimento.
  • il figlio dimostra di aver intrapreso seriamente il percorso verso l’indipendenza economica, essendosi messo attivamente a ricercare un’attività lavorativa remunerata e non avendo rifiutato proposte di lavoro che non rispondono alle sue aspettative in termini di tipologia di attività.

Sia nel caso di figlio maggiorenne studente sia nel caso di quello alla ricerca attiva di lavoro, l’onere della prova ricade dunque sul figlio maggiorenne, il quale deve dimostrare di essere impegnato in modo attivo nello studio o nella ricerca di un lavoro. Tuttavia, per un figlio adulto che ha già terminato la sua formazione, le prove richieste per giustificare il mantenimento diventano più rigorose.

Il principio dell’autoresponsabilità

Per i figli maggiorenni, in particolare quelli che hanno completato il proprio percorso di studi, si applica il principio dell’autoresponsabilità. Il fondamento tradizionale del principio di autoresponsabilità risiede nell’impostazione liberale, che riconosce a ciascun individuo la libertà di determinare autonomamente il proprio agire, ma che impone, al contempo, l’assunzione di una piena responsabilità per le conseguenze che ne derivano. Il figlio deve dimostrare di aver cercato attivamente un lavoro, anche adattandosi alle condizioni del mercato, piuttosto che attendere passivamente l’opportunità ideale. L’impegno deve essere concreto e documentato.

Condizioni stabilite dalla giurisprudenza per il mantenimento del figlio maggiorenne

Secondo la giurisprudenza, diversi fattori possono giustificare la prosecuzione del mantenimento da parte dei genitori:

  1. Proseguimento degli studi: Se il figlio segue con profitto un percorso formativo, il mantenimento è giustificato. Tuttavia, ritardi o disinteresse nel completare gli studi possono far decadere questo diritto.
  2. Ricerca attiva di lavoro: Il figlio deve dimostrare di essersi impegnato nella ricerca di un’occupazione, anche accettando posizioni non ideali.
  3. Strumenti di sostegno sociale: Se il figlio è adulto e non trova un’occupazione stabile, la Corte suggerisce l’uso di strumenti di sostegno al reddito piuttosto che continuare a dipendere dai genitori.

Il ruolo dell’avvocato: come può aiutare a dimostrare il diritto al mantenimento del figlio maggiorenne

Un avvocato specializzato in diritto di famiglia ha un ruolo cruciale nel chiarire i diritti e i doveri legali di genitori e figli. Può fornire consulenza specifica su come affrontare le questioni relative al mantenimento del figlio maggiorenne, aiutando a presentare le prove necessarie o a difendersi in caso di contenzioso.

L’assistenza legale è fondamentale per comprendere le implicazioni del principio dell’autoresponsabilità e per garantire che il processo si svolga nel rispetto delle normative giuridiche vigenti.

Il figlio maggiorenne che vuole il mantenimento può dunque ricorrere all’avvocato per un’analisi della propria condizione alla luce della legge e per ricevere assistenza legale nel portare le prove che giustificano il suo diritto al mantenimento e nel difendersi se vi è un contenzioso.

I genitori, dal canto loro, possono chiedere aiuto all’avvocato specializzato in diritto di famiglia per fare chiarezza sulla situazione e farsi indicare come comportarsi. Anche per loro l’avvocato può essere il valido aiuto di difesa in caso di contenzioso.